Scatto Fisso Forgood è la nostra bici brava bella e buona. Buona lo è sempre stata, perchè il 100% del ricavato anche quest’anno verrà devoluto a favore della Città della Speranza per la ricerca sulle leucemie infantili, ma quest’anno è più bella che mai. Il telaio infatti è stato dipinto per Biascagne nientemeno che da Riccardo Guasco, in art Rik, pittore e illustratore Piemontese di grande talento.
La bici è in vendita a 1.222€. In più un omaggio: una confezione maxi di Soddisfazione.
“Digrì” è la fixed gear del nostro amico chef. Lorenz è uno chef di mare, che fa respirare alla sua bici la salsedine e lo iodio, e mentre lui cucina lei si gode la vista delle onde e dell’Isola d’Elba. (Oh poverina…)
Questa singlespeed è nata dopo mille giorni di pioggia. Quando finalmente è arrivato il giallo che tutto asciuga, l’ho svelata al mondo – Wa-lah! – ed è uscita con me per un giretto ad annusare la terra.
Bici scatto fisso curata minuziosamente in ogni dettaglio, ispirata alle biciclette che hanno reso mitico il ciclismo, monta i cerchi in legno degli eroi di un tempo, la più bella (e celebre) delle selle Brooks, nastro manubrio e cinghietti pedali in pelle dello stesso tono. Si tratta di un pezzo unico, realizzato artigianalmente.
La fixed gear di Captain America ha visto la luce per la prima volta in un giorno di nuvole, una domenica un po’ bigia la cui luce faceva risaltare il rosso come un fendinebbia.
Una bici da donna di questi colori la covavo da un po’, e avevo già pronto il nome.
Si è conclusa domenica scorsa l’edizione 2011 di “Scatto Fisso Forgood”: l’asta a favore della Città della Speranza si è chiusa a 730€! Anzi, no! :-)
L’anno scorso è stato tutto talmente bello che non abbiamo mai avuto dubbi: così torna anche quest’anno
“Scatto Fisso Forgood“, edizione 2011.
“La bici è libertà” si dice, no?. Libertà di improvvisare un percorso, nella sua destinazione e nei suoi tempi. Ma anche libertà di disfare e rifare, recuperare ed inventare, mescolare e creare secondo la propria visione.
Questa volta un telaio da corsa Umberto Dei “Milano – Sanremo” degli anni ’30, trovato storto ed umiliato da alcuni strati di vernicetta spray, è rinato nella forma di bici a scatto fisso nel 2011.
Questa bici singlespeed nasce dalle spoglie di una bici vintage da corsa che deve aver passato gli ultimi 20 anni a ubriacarsi in un bar di periferia. (Per dire che era presa malissimo…)
All’alba del solstizio d’estate ho aperto gli occhi come quasi sempre alle 5:40.
Questa volta però il mio appuntamento era con una bici singlespeed dal colore indecifrabile in attesa di un giro d’inaugurazione. (continua…)
Cosa non si fa per gli amici… Abbiamo ricevuto questo telaio francese Rochet degli anni ’50 con vernice e adesivi originali, ma molto meno lucido di quanto non lo si veda in queste foto. “Fate quel che vi viene in mente, io mi fido!”.
La prima cosa che ci è venuta in mente, però, è stata Bartali di Paolo Conte.
“…e i francesi ci rispettano che le palle ancora gli girano…”
Dopo averla riascoltata 50 volte, abbiamo ripescato, sghignazzando, tutti i componenti francesi del terzo cassetto, e siamo usciti a caccia di quanto ci mancava.
La petite reine, come i cugini d’oltralpe chiamano la bici, è visibile in lungo e in largo qui di seguito. Maledeti franscesi…
Più d’una tra le nostre bici è stata concepita con uno specifico percorso in testa, e spesso si è trattato di passeggiate che costeggiano corsi d’acqua.
Ce n’è una che corre lungo il Tejo, una che guarda l’Isarco, alcune il nostro Sile, altre, le più fortunate, corrono lungo il mare.
La singlespeed “Singidūn” invece corre lungo il Danubio, dove questo s’incontra col Sava.
Alcuni milioni di anni fa ho trascorso una vacanza estiva in Puglia.
Una sera stavo percorrendo una lunga strada diritta, fiancheggiata da ambo i lati da campi agricoli. Tutto era illuminato dalla luce del tramonto, quella luce che rende pazzesca ogni fotografia e quindi anche quelle mentali. Ad un certo punto, nel quadro è apparso un piccolo scavatore, o meglio la sua silhouette, che stava tracciando un lungo solco dritto e parallelo alla strada, in questo splendido terreno marrone scuro.
Golden Brown è una bici a scatto fisso, trés chic e un po’ snob, va in giro col suo moro compagno di corse e di Martini (stirred, not shaken).
